PREGHIERA E DIGIUNO PER LA PACE a GAZA e in tutta la TERRA SANTA

Marzo 2007


GERUSALEMME - Beatitudine Michel Sabbah

foto sabbah 1

L’arcivescovo Sabbah, Patriarca latino di Gerusalemme dal 1987, è il primo palestinese a ricoprire questo incarico ritenuto il più alto ruolo della gerarchia cattolica in Terra Santa. Egli conosce bene la fede e la difficoltà che vivono molti palestinesi e sa quanto siano fragili i poteri umani. Da sempre si è impegnato a favore dei Cristiani di ogni denominazione presenti in Terra Santa i quali, a loro volta, nutrono una grande stima nei suoi confronti. Sono molti i cristiani che, dovendo vivere tra le due grandi comunità degli ebrei israeliani e dei palestinesi musulmani, guardano all’arcivescovo Sabbah come punto di riferimento. Da molti anni è un infaticabile fautore dei diritti dei Palestinesi e della possibilità di convivenza delle due nazioni indipendenti impegnandosi per il ritorno dei rifugiati palestinesi. Più volte si è opposto alla realizzazione del muro che si sta costruendo e ha chiesto che si ponga fine alla occupazione israeliana della Cisgiordania.

Nella preghiera, nell’amicizia e nella gratitudine accompagnamo l’opera di questo infaticabile profeta della Pace e della Giustizia in quelle terre sante e lacerate.

—————————————————————————–

Dall’omelia pronunciata dal Patriarca di Gerusalemme dei Latini, Sua Beatitudine monsignor Michel Sabbah, per la solenne Messa di Mezzanotte del Natale 2007 da lui presieduta nella Basilica di Santa Caterina a Betlemme.

“Meditiamo il mistero della nostra terra che non arriva purtroppo a vedere Dio e naturalmente non arriva a trovarvi la pace. Con il Natale, con la bontà di Dio posta da Lui in ogni creatura umana, occorre intanto credere che siamo capaci di essere artefici di pace. Per questo però occorre compiere un passo avanti, occorre cioè guardare l’altro con lo sguardo di Dio, così da poter accogliere la giustizia per se e per gli altri.

E’ necessario comprendere la vocazione universale di questa terra. Occorre vedere la volontà di Dio su questa terra, e così pure nelle Scritture e nell’evoluzione della storia di cui lo stesso Dio è Signore; Egli ci ha riuniti tutti qui nel corso dei secoli, ebrei, cristiani, musulmani e drusi, formanti oggi due popoli, il palestinese e l’israeliano.Comprendere e accettare la vocazione universale di questa terra, significa accogliere il piano di Dio per essa e significa divenire capaci di stabilire in essa la pace. Nessun esclusivismo che scarti l’altro o lo riduca in uno stato di occupazione o di una qualsiasi sottomissione può conciliarsi con la vocazione di questa terra. Terra di Dio, non può essere per gli uni terra di vita e per gli altri terra di morte, di esclusione, di occupazione o di prigioni politiche. Tutti coloro che Dio, il Signore della storia, ha qui riunito devono trovare in questa terra vita, dignità e sicurezza.

Ognuno sa come si fa la pace, Ognuno sa quel che è dovuto a ciascuno dei due popoli che abitano in questo paese. Non è certo il più debole che deve sottomettersi e continuare a essere spoliato, sono invece i più forti, coloro che hanno tutto nelle mani, che dovranno staccarsi e dare al più debole quel che gli è dovuto. Tutte le questioni difficili, con la ferma volontà di tutti di far la pace, possono allora trovare soluzione.

Con tutti i capi religiosi abbiamo intrapreso in questa terra un cammino che resta lungo e difficile; perché si tratta di liberarsi dal sistema politico, dalle sue visioni esclusiviste, dalle sue paure, e di diventare capaci di dire e di recare a tutti qualcosa di nuovo e di buono..

La storia umana è piena di guerre, ma è pure piena di Dio. E Dio è amore. Non è la tirannia di certi credenti, che si dicono credenti mentre non si conformano alla volontà di Dio bensì alla propria, siano musulmani, ebrei o cristiani. La violenza non può discendere da alcuna religione. L’estremismo, in tutte le religioni, è volontà di appropriarsi, di escludere e di sottomettere gli altri , non nutre fede in Dio ma in comportamenti umani e ostili agli altri. I capi religiosi hanno un ruolo educativo per i credenti, per confermarli sulle vie della giustizia, del diritto, della pazienza di Dio, del perdono con la rivendicazione dei diritti e della collaborazione con tutti gli uomini e donne di buona volontà..

Fratelli e sorelle, potete chiedervi quale sia il nostro ruolo di cristiani nell’ edificazione della pace e dell’avvenire di questo paese. Papa Benedetto XVI, nella sua ultima enciclica sulla Speranza, afferma che caratterizza i cristiani “il fatto che hanno una speranza e avere una speranza significa avere un avvenire”. Questo può applicarsi a noi cristiani della Terra Santa come dell’intero Medio Oriente. Tutto il mondo è preoccupato per la nostra presenza cristiana qui: Israele come l’Autorità Palestinese. Re Abdallah II di Giordania da anni richiama l’attenzione sulla gravità dell’esodo dei cristiani arabi. Numerose sono le voci musulmane che si levano un po’ dappertutto per attirare l’attenzione sul vuoto che sarebbe provocato dall’esodo dei cristiani nel mondo arabo musulmano. Da parte sua il mondo cristiano è preoccupato per la nostra sopravvivenza o per la nostra sparizione.

A voi, fratelli e sorelle, a voi tutti cristiani di questa terra tentati dall’idea di emigrare, oggetto della preoccupazione di tutti, dico subito ciò che Gesù ci dice: Non abbiate paura. Il cristiano non ha il diritto di avere paura né di svignarsela nelle difficoltà. Il che significa che occorre condividere le preoccupazioni di tutti, costruire la pace con tutti accettandone i sacrifici, la prigione, forse il rischio della vita, le difficoltà quotidiane per l’occupazione, il muro che separa, la mancanza di libertà negli spostamenti: tutto ciò è la sorte di tutti. E tutti insieme, con i nostri sacrifici e la nostra generosità, costruiamo la pace per tutti..

A coloro che sono tentati o spinti dalle difficoltà a lasciare il paese diciamo: qui avete un posto, anzi più che un posto avete una vocazione, di essere cristiani qui, nella terra di Gesù e non altrove nel mondo. Accettate dunque questa vocazione vostra , per quanto difficile sia. La nostra presenza qui è testimonianza della vocazione universale di questa terra, terra di Dio e terra per le tre religioni e i due popoli che la abitano, Ascoltate la voce della vostra vocazione e la voce di tutti coloro che vi reclamano qui presenti..

Perché non è soltanto in un conflitto che noi viviamo, ma anche nella storia di cui Dio è il maestro. Una storia che Dio fa e ci invita a realizzare con Lui. Ed è Lui il Signore di tutta la storia dell’umanità, dai suoi remoti inizi, dai tempi della storia sacra fino ad oggi. E’ Lui che era, che è e che sarà. Nessuna persona e nessun tempo possono evitarlo. E’ inevitabile perché “in Lui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo” (At 17,28). Pieni di speranza, liberi da ogni paura, continuiamo dunque a percorrere la nostra strada.

Schemi di Veglie

Per chi volesse organizzare veglie o momenti di preghiera per la pace nella propria comunità o città, di seguito proponiamo alcuni schemi. In prevalenza le tracce nascono dalla vita dei Punti Pace di PaxChristi sparsi in Italia; accanto ad esse potrete trovare tracce di altri movimenti, associazioni, comunità e Chiese in cammino sui sentieri della pace, della giustizia e della salvaguardia del creato. Per scaricare la traccia è sufficiente cliccare sul titolo

1) Testimoni di pace
Raccolta di 12 veglie di preghiera. A cura del Punto Pace di PaxChristi di Catania

2) La speranza nonostante tutto
Veglia di preghiera per la pace del 14-12-2001 a cura del Punto Pace di PaxChristi di Milano

3) Pacem in terris
Veglia di preghiera per la pace del 27-03-2003 a cura del Punto Pace di PaxChristi di Milano

4) Preghiera per la pace
Veglia di preghiera per la pace del 4-04-2003 a cura del Punto Pace di PaxChristi di Milano

5) Maria, rendici cultori delle calde utopie dalle cui feritoie sanguina la speranza del mondo
Veglia di preghiera per la pace del 21-11-2003 a cura del Punto Pace di PaxChristi di Milano in occasione del convegno cittadino a 10 anni dalla morte di don Tonino.

6) Sperare la Pace
Veglia di preghiera per la pace del 17-09-2004 a cura del Punto Pace di PaxChristi di Milano

7) Preghiera, digiuno e carità
Schema di preghiera suggerita dalla CEI per la giornata di preghiera e digiuno per la pace

8) Il sogno di Dio
Veglia di preghiera a cura del Punto Pace di PaxChristi di Bari

9) Scelte e gesti di pace
Proposta di preghiera della Comunità dehoniana di Prato. Tratta dai quaderni “Educare alla pace” di Mosaico di Pace.

10) La pace offerta di Dio nella storia dell’uomo; la pace dono di Dio in Cristo crocifisso e risorto
Proposta di preghiera di Sr. Ludovica, Sorella povera di S. Chiara - Bisceglie (BA). Tratta dai quaderni “Educare alla pace” di Mosaico di Pace.

11) La pace dono Dio affidato all’invocazione dell’uomo e delle sue mani - la pace dono di Dio offerto nella speranza
Proposte di preghiera di Valentino Incampo, Padre cappuccino del Convento di Salerno. Tratta dai quaderni “Educare alla pace” di Mosaico di Pace.

12) La pace dono di Dio e frutto del perdono
Proposta di preghiera della Comunità dehoniana di Prato. Tratta dai quaderni “Educare alla pace” di Mosaico di Pace.

13) Il contesto sociale dell’educazione alla pace
Proposta di preghiera di Tony Mellone, Gesuita. Tratta dai quaderni “Educare alla pace” di Mosaico di Pace.

14) Obiettivi per un progetto di educazione alla pace
Proposte di preghiera di Sr. M. Angela De Luca, Domenicana, Convento S. Niccolò- Prato. Tratta dai quaderni “Educare alla pace” di Mosaico di Pace.

15) Luoghi e soggetti dell’educazione alla pace
Proposta di preghiera di Nicola Giandomenico, Frate minore del Sacro convento francescano di Assisi. Tratta dai quaderni “Educare alla pace” di Mosaico di Pace.

16) Comunità cristiana ed educazione alla pace
Proposta di preghiera di Marfi Ravanello, Religioso dehoniano. Tratta dai quaderni “Educare alla pace” di Mosaico di Pace

Per partecipare

Partecipare a “Dodici Raccolti” è molto semplice!

E’ sufficiente individuare la giornata o le giornate che si vogliono dedicare alla preghiera per la Pace e comunicarle al Web Master di 12Raccolti inviando un mail all’indirizzo

dodiciraccolti@gmail.com

Il Web Master provvederà a inserire sul sito, alla voce “Il calendario”, le date indicate. Inoltre, per ogni iscritto il Web Master attiverà automaticamente una pagina vuota intitolata a suo nome in cui chi partecipa potrà condividere il materiale con cui ha pregato, le rilfessioni fatte, tracce di veglie, foto … … Cliccando sulle giornate del Calendario si accede automaticamente alle pagine nominative di chi ha pregato o pregherà in quella data.

Se possibile, vi chiediamo di provvedere a comunicare le date che sceglierete con un anticipo di almeno 7 giorni, in modo da poter organizzare il calendario.

Infine, il materiale che userete per la preghiera e che si vuole condividere consigliamo di spedirlo nei giorni immediatamente successivi alla preghiera, meglio il giorno dopo.

Per ulteriori informazioni telefoniche contattare

Segreteria Nazionale di PaxChristi
via Quintole per le Rose, 131 - 50029 Tavarnuzze (Fi)
tel: +39/055/2020375
fax: +39/055/2020608
e-mail: segreteria@paxchristi.it

Promotori

I promotori di quest’esperienza di preghiera sono tutti coloro che, giorno dopo giorno, scelgono di paterciparvi.

Sara e Massimo Ferè - Sesto San Giovanni
Marino Marinelli e MariaPia Lessi - Livorno
Gruppo Scout Pescara 9 Sant’Andrea - Pescara
Punto Pace PaxChristi - Milano
Punto Pace PaxChristi - Molfetta
Laura e Matteo Menegazzo - Venezia
Nadia e Marco Lattanzio - Venezia
Punto Pace PaxChristi - Reggio Emilia
Punto Pace PaxChristi - Catania
Chiesa Santa Marta - Pisa
Comunità parrocchiale Santi Pietro e Paolo - Catania
Punto Pace PaxChristi - Lamezia Terme
Suore Betlemite - Napoli
Suor Giovanna De Palo - Napoli
Chiara DePalo - Bari
Punto Pace PaxChristi - Bologna
Gabriella Zambaldi - Bolzano
Leonardo Sette - Aosta
Punto Pace PaxChristi - Andria
Ass. Pozzo di Sicar - Parma
Famiglie per la Pace - Vicenza
Coordinamento dei gruppi e cristiani per la pace - Vicenza
Stefania Granata - Sesto San Giovanni
Parrocchia Maria SS.Assunta in Surano - Diocesi di Otranto
Caritas Diocesana - Otranto
Silvia Ghizzardi - Lucca
Adelina Zenith
Punto Pace PaxChristi - Venezia Mestre
Chiesa di San Rocco - Mestre
Punto Pace PaxChristi - Macerata
Oratorio San Giovanni Battista - Sesto San Giovanni
Gruppi e famiglie dell’Oratorio San Giovanni Evangelista - Brescia
Circolo ACLI Helder Camara e Bottega della dignità Estrela do mar - Cogoleto
“Adesso-Scuola di Pace” e parrocchie di Salvaterra e Casalgrande (RE)
Frati Servi di Maria - Montefano (Macerata)
Settore Pace Nonviolenza e Solidarietà AGESCI MOLISE - Campobasso
Fraternità laica Charles de Foucauld - Campobasso
Ufficio Ecumenico Diocesi Campobasso
Punto Pace PaxChristi - Sondrio
Centro per la Pace e la Nonviolenza dell’Ovadese “Rachel Corrie” - Ovada
Punto Pace PaxChristi - Pescara
Caritas diocesana Pescara-Penne
Gruppo di preghiera - Cantù
Parrocchia di Paganica - L’Aquila
Punto Pace PaxChristi - Brescia
Parrocchia della Beata vergine Immacolata in Minervino Murge - Bari
Famiglie parrocchia Santo Stefano in Ome - Brescia

… …

Significato

La nostra preghiera per la Pace vuole avere due significati:

1) Nel mezzo del dolore e della fatica del mondo, abbiamo compreso che agire per la Pace significa abbracciare con decisione la nonviolenza evangelica e proporla instancabilemente come stile di vita e come unica via di risoluzione di ogni conflitto; questo sarà possibile quanto più saremo radicati in una profonda spiritualità alimentata dalla contemplazione del Signore Crocefisso e Risorto, incarnazione del servo di Jahvè che il profeta Isaia ha descritto: “Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni. / Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, / non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta. Proclamerà il diritto con fermezza; / non verrà meno e non si abbatterà, finché non avrà stabilito il diritto sulla terra; e per la sua dottrina saranno in attesa le isole. / … “Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano; ti ho formato e stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni, / perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre.”(Is 42, 1-4; 6-7)
Vogliamo vivere una preghiera che sia contemplazione in atto del volto nonviolento di Dio!

2) Nel mezzo del dolore e della fatica del mondo, vogliamo vivere una preghiera di “intercessione” perchè ogni terra possa essere benedetta dal dono della Pace!. Ma, qual è il significato profondo dell’ “intercessione” per la Pace? Il Card Carlo Maria Martini, durante i drammatici giorni della prima guerra del Golfo, lo ha spiegato con grande lucidità. Ascoltiamo le sue parole: “qual è il senso profondo di una vera preghiera per la pace, che sia una preghiera di intercessione nel senso biblico, simile alla preghiera di Abramo, alla preghiera di Gesù su Gerusalemme. Che cosa significa, Signore, fare davvero una preghiera di intercessione? … Intercedere non vuol dire semplicemente “pregare per qualcuno”, come spesso pensiamo. Etimologicamente significa “fare un passo in mezzo”, fare un passo in modo da mettersi nel mezzo di una situazione. Intercessione vuol dire allora mettersi là dove il conflitto ha luogo, mettersi tra le due parti in conflitto. Non si tratta quindi solo di articolare un bisogno davanti a Dio (Signore, dacci la pace!), stando al riparo. Si tratta di mettersi in mezzo. Non è neppure semplicemente assumere la funzione di arbitro o di mediatore, cercando di convincere uno dei due che lui ha torto e che deve cedere, oppure invitando tutti e due a farsi qualche concessione reciproca, a giungere a un compromesso. Cosi facendo, saremmo ancora nel campo della politica e delle sue poche risorse. Chi si comporta in questo modo rimane estraneo al conflitto, se ne può andare in qualunque momento, magari lamentando di non essere stato ascoltato.
Intercedere è un atteggiamento molto più serio, grave e coinvolgente, è qualcosa di molto più pericoloso. Intercedere è stare là, senza muoversi, senza scampo, cercando di mettere la mano sulla spalla di entrambi e accettando il rischio di questa posizione …
Non dunque qualcuno da lontano, che esorta alla pace o a pregare genericamente per la pace, bensì qualcuno che si metta in mezzo, che entri nel cuore della situazione, che stenda le braccia a destra e a sinistra per unire e pacificare”.
( testo completo + Card Carlo Maria Martini - Un grido di intercessione)

BETLEMME - Caritas Baby Hospital

foto betlemme

Il Caritas Baby Hospital di Betlemme è l’unico ospedale pediatrico in Cisgiordania e nella striscia di Gaza e, dal punto di vista sanitario, è una struttura irrinuciabile per la regione. Dal 1952 le porte del Caritas Baby Hospital sono aperte ogni giorno – senza interruzione – a tutti i bambini palestinesi e alle loro mamme. Il fondatore, padre Pater Ernst Schnydrig, si era posto come obiettivo quello di assicurare un’assistenza medica di base ai più piccoli, prime vittime delle conseguenze del conflitto israelo-palestinese. Per loro, questo ospedale resta a tutt’oggi un’oasi di pace e di serenità

Ogni venerdì le Suore Elisabettiane del Caritas Baby Hospital di Betlemme pregano lungo il muro che divide, anche attorno alla città che ha visto nascere Gesù, gli israeliani dai palestinesi. Le loro voci sono arrivate fino all’Italia e molte comunità di cristiani, parrocchie, gruppi di credenti, dal Trentino fino alla Sicilia, si uniscono a loro in momenti e giornate di preghiera.

In particolare il primo Marzo di ogni anno è diventata la Giornata internazionale di preghiera e di sensibilizzazione contro il muro; l’iniziativa è stata chiamata Un ponte per Betlemme. Il riferimento è alle parole di Giovanni Paolo II che nel novembre 2003, invocando la pace, disse: «Non di muri ha bisogno la Terra Santa ma di ponti!».
Don Nandino Capovilla, responsabile della Campagna Ponti e non Muri di Pax Christi spiega il significato della giornata del 1 Marzo dicendo: «rispondiamo ad un appello. Le suore del Caritas Baby Hospital ci chiedono infatti di non dimenticare cosa sta accadendo in Israele e nei Territori palestinesi». Un appello che continua a rimanere inascoltato. La prima pietra della «barriera di sicurezza», come viene definito il Muro dagli israeliani, è stata posta il primo marzo del 2004. Da allora cristiani, arabi ed ebrei vivono separati da pareti di cemento alte fino a 9 metri, da filo spinato e dai militari dei check point, unici punti di raccordo rimasti. «È una prigione a cielo aperto», hanno scritto le suore di Betlemme nella lettera che hanno inviato agli amici in occasione dello scorso Natale. «Come titolo del loro racconto - aggiunge don Nandino - hanno scelto Perché trattate così Betlemme?. Il verbo “trattate” include anche noi: siamo tutti responsabili. Sul Muro e sulle vere ragioni di questo conflitto c’è troppo silenzio».

Centinaia di migliaia di ulivi sradicati, più di 40 pozzi persi, case, fattorie, edifici abbattuti: queste sono le conseguenze materiali del «Muro dell’apartheid» come lo chiamano invece i palestinesi. Ci sono poi le storie delle persone, delle loro vite distrutte per fare spazio al muro. La casa di Hassan è completamente circondata da una parete di cemento armato alta diversi metri, un’assurdità che prosegue anche lungo la stradina sterrata che conduce fino all’abitazione, ormai unica via di accesso rimasta. Al primo piano della casa ci sono ancora le vetrine e le insegne di una rivendita di pezzi di ricambio per automobili e di un negozio di articoli per la casa. Erano le attività di Hassan e della sua famiglia, ma dopo la costruzione del muro i clienti non sono più arrivati. I negozi sono stati chiusi. Intanto i figli di Hassan soffrono di problemi psicologici, si sentono come topi in gabbia.

Questa storia e il resoconto di altre sofferenze, nate lungo il tracciato del Muro, emergono nei dvd Andiamo a Betlemme per vedere cosa sta accadendo e Proprio così, storie di quotidiana occupazione realizzati da PaxChristi in occasione delle giornate Un Ponte per Betlemme 2007-2008.

logo Un ponte per Betlemme

Il logo dell’iniziativa è un ponte stilizzato blu che rompe una barriera bianca. «Quando suor Silvia ha visto questo simbolo - racconta don Nandino - mi ha scritto da Betlemme tutta entusiasta, vorrebbe farne degli enormi manifesti». Forse suor Silvia spera, come molte altre persone che vivono in Terra Santa, che il loro destino non sia più rappresentato dal Muro segno di divisione, ma diventi davvero un ponte, segno di unione.

12 Raccolti aderisce alla giornata del 1 Marzo e rilancia la proposta di continuare a sentirsi accanto a queste sorelle OGNI VENERDI’ e in tanti altri momenti di preghiera durante l’anno. Di seguito riportiamo il materiale preparato per la giornata del 1 Marzo 2008 e invitiamo a contattare la Segreteria di PaxChristi per la richiesta di materiale relativo alla Campagna Ponti e Non Muri.

—————————————————————————–

Scarica:

a) Lettera delle suore del Caritas baby Hospital: “Perchè trattate così Betlemme ?”

b) Racconto delle suore del Caritas baby Hospital: “Quel primo marzo … “

c) Giornata Un ponte per Betlemme 2008

d) Riflessioni dell’Arcivescovo Twal per il Primo Marzo 2008

e) Il Rosario di Betlemme - a cura delle suore del Caritas Baby Hospital

f) Veglia di preghiera 2008 ” Da Gerusalemme verso Betlemme per la pace”

g) Traccia di preghiera 2007 “Un cammino di preghiera … per una preghiera in cammino”

Schemi di Via Crucis

Carmine Di Sante, nel suo libro “La passione di Gesù, rivelazione della nonviolenza”, afferma “… la via della croce è svelamento della nonviolenza quale rifondazione dell’umano. Rispondendo sulla croce alla violenza con la nonviolenza, Gesù ha sottratto alla violenza la pretesa di essere la parola ultima e sovrana dell’umano inaugurando una nuova possibilità: la messa in crisi del principio della forza, della potenza e della guerra con il nuovo principio della fraternità, dell’amicizia e della compassione. Relazione di Pace offerta all’altro incondizionatamente e gratuitamente, indipendentemente dalla sua stessa inimicizia, la fraternità è il senso stesso dell’umano così come istituito da Dio “fin dalle origini”, con la creazione, quando, contemplando ciò che aveva fatto, vide che “tutto era buono”. Ricreazione della creazione, la morte di Gesù in croce è per questo, per il Nuovo testamento, il più grande evento o indeito della storia”.

Per questo, camminare sulla via della croce significa camminare attraverso la storia con i crocefissi di oggi per immettere nella storia il seme della nonviolenza. Per chi volesse organizzare Vie Crucis per la pace nella propria comunità o città, di seguito proponiamo alcuni schemi. In prevalenza le tracce nascono dalla vita dei Punti Pace di PaxChristi sparsi in Italia; accanto ad esse potrete trovare tracce di altri movimenti, associazioni, comunità e Chiese in cammino sui sentieri della pace, della giustizia e della salvaguardia del creato. Per scaricare la traccia è sufficiente cliccare sul titolo

1) Via Crucis 2003  Organizzata dal Punto Pace di PaxChristi di Brescia

2) Via Crucis 2004  Organizzata dal Punto Pace di PaxChristi di Brescia e dalla Commissione Giusitizia e Pace della Diocesi di Brescia

3) Via Crucis 2005 Organizzata dal Punto Pace di PaxChristi di Brescia

4) Via Crucis 2006 - “Sono forse io il custode di mio fratello?”  Organizzata dal Punto Pace di PaxChristi di Brescia

5) Via Crucis 2007 - “Il tuo volto, Signore, io cerco” Organizzata dal Punto Pace di PaxChristi di Brescia

A chi è rivolta

La costruzione della Pace è un compito che coinvolge ogni uomo e donna. La particolare gravità dell’attuale momento storico chiama tutti, indipendentemente dalla proprie convinzioni di fede, ad aquistare una lucida consapevolezza che l’umanità ha urgentemente bisogno di una svolta; troppi sono i segni di un futuro pieno di interrogativi. A tutti sentiamo quindi di lanciare un appello a vivere una dimensione contemplativa della storia, alimentata dall’ascolto della Parola Biblica e dalla voce dei sofferenti, che conduca a decisioni concrete di nuove azioni creative per un cambiamento radicale. Come diceva il Card Martini, “il mondo non si divide tra credenti e non credenti, ma tra pensanti e non pensanti”.

In particolare, la costruzione della Pace è un tema centrale per tutti coloro che si professano “credenti” in Gesù Cristo, colui che ha fatto della Pace, della riconciliazione e della nonviolenza il cuore del suo Vangelo e dell’annuncio del Regno; accanto all’azione, tutti i credenti sono chiamati ad “affrettare” la venuta del Regno con un preghiera costante, intensa, continuata.

La proposta di Dodici Raccolti è quindi rivolta a chiunque:

- singole persone;
- famiglie;
- parrocchie;
- comunità: pensiamo alle comunità di laici impegnati, alle comunità religiose, agli isititui secolari, alle comunità monastiche;
- gruppi di amici;
- movimenti;
- Diocesi;
- le Chiese sorelle che condividono la comune fede in Cristo crocifisso e risorto;
- scuole …

Tutti possiamo trovare un momento, nella giornata, da dedicare a invocare il dono della Pace per questa terra ferita!

Coraggio allora.
Fatevi avanti e costruiamo insieme questo cammino!

La lettera di Mons Valentinetti

Di seguito potete scaricare in formato .pdf la lettera che Mons Tommaso Valentinetti, Arcivescovo di Pescara-Penne e già Presidente di PaxChristi Italia, ha scritto per invitare a prender parte a questo cammino di preghiera per la pace.

“I Frutti dell’Albero”

Libri Consigliati

Walter Wink
Rigenerare i Poteri, Ed EMI

Giannino Piana
Pregare e fare la Giustizia, Ed Qiqajon

AAVV
La Pace: dono e profezia, Ed Qiqajon

Thomas Merton
La Pace nell’era post-cristiana, Ed Qiqajon

David Maria Turoldo
Preghiere, Ed Mondadori

don Tonino bello
Maria, donna del terzo giorno, Ed San Paolo

don Tonino bello
Parole d’amore, Ed LaMeridiana

a cura di Rinaldo Paganelli
Pensieri di pace , EDB, Bologna, 2003.

Desmond Tutu
Non c’è futuro senza perdono, Feltrinelli, Milano 2001.

a cura della Comunità di Bose
Più forti dell’odio. Gli scritti dei monaci trappisti uccisi in Algeria, PiemmeCasale Monferrato 1997.

don Tonino Bello
Sui sentieri di Isaia, Edizioni La Meridiana, Molfetta 1999.

don Tonino Bello
La speranza a caro prezzo, L’utopia della pace, San Paolo, Cinisello B. 1999.

don Tonino Bello
Le mie notti insonni, Meditazioni per cristiani costruttori di speranza e di pace
San Paolo, Cinisello B. 1996.

don Tonino Bello
Alla finestra la speranza, Lettere di un vescovo San Paolo, Cinisello B.1988.

AA.VV.
Donne e fede per una cultura di pace Ave, Roma 2002.

Osare la pace per fede/1, Preghiere, Edizioni La Meridiana, Molfetta 1991.

Osare la pace per fede/2, Preghiere, Edizioni La Meridiana, Molfetta 1991

« Previous PageNext Page »