Marino Marinelli e Maria Pia Lessi - Livorno
3 Settembre 2007 |
"Mi mostrò poi un fiume d’acqua viva limpida come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell’Agnello. In mezzo alla piazza della città e da una parte e dall’altra del fiume si trova un albero di vita che dà dodici raccolti e produce frutti ogni mese; le foglie dell’albero servono a guarire le nazioni." (Apocalisse 22,1-2)
7 Maggio 2007 |
Da coniungi pregare per la pace nel profondo della quotidianità
1) a partire dalla liturgia delle ore che è “LA” preghiera quotidiana
2) con un riferimento alla “Buona Novella” di Gesù dal Vangelo del giorno (come faceva mons.Ablondi prima di ogni incontro)
3) aggiungendo un riferimento a una riflessione, anche laica
Vangelo del giorno:
Giovanni 14,21-26 (preso tutto il capitoletto “Gesù promette lo Spirito”, traduzione bibbia ABU)
Gesù promette lo Spirito Santo
15 Se mi amate, osserverete i miei comandamenti.
16 Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro difensore che starà sempre con voi,
17 lo Spirito della verità. Il mondo non lo vede e non lo conosce, perciò non può riceverlo. Voi lo conoscete, perché è con voi e sarà con voi sempre.
18 Non vi lascerò orfani, tornerò da voi.
19 Fra poco il mondo non mi vedrà più, ma voi mi vedrete, perché io ho la vita e anche voi vivrete.
20 In quel giorno conoscerete che io vivo unito al Padre, e voi siete
uniti a me e io a voi.
21 Chi mi ama veramente, conosce i miei comandamenti e li mette in pratica. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio; anch’io l’amerò e mi farò conoscere a lui.
22 Giuda (non l’Iscariota) gli disse: - Signore, perché vuoi farti conoscere a noi e non al mondo?
23 Gesù rispose: - Se uno mi ama, metterà in pratica la mia parola, e il Padre mio lo
amerà. Io verrò da lui con il Padre mio e abiteremo con lui.
24 Chi non mi ama non mette in pratica quello che dico. È la parola che voi udite non viene da me ma dal Padre che mi ha mandato.
25 Vi ho detto queste cose mentre sono con voi.
26 Ma il Padre vi manderà nel mio nome un difensore: lo Spirito Santo. Egli vi insegnerà ogni cosa e *vi_ricorderà* tutto quel che ho detto.
27 Vi lascio la pace, vi do la mia pace. La pace che io vi do non è come quella del mondo: non vi preoccupate, non abbiate paura.
28 Avete sentito quel che vi ho detto prima: Me ne vado, ma poi tornerò da voi. Se mi amate, dovreste rallegrarvi che io vada dal Padre, perché il Padre è più grande di me.
29 Tutto questo ve l’ho detto prima, perché quando accadrà abbiate fede in me.
30 Non parlerò più a lungo con voi, perché viene Satana, il dominatore di questo mondo. Egli non ha potere su di me,
31 ma il mondo deve capire che io amo il Padre e che faccio esattamente come mi ha comandato.
Alzatevi, andiamo via!
dal “grande commentario biblico” queriniana leggiamo:
“il lettore sa che *_ricordare_* si riferisce alla capacità dei discepoli di capire il vero significato delle parole e delle opere di Gesù dopo la resurrezione. Questi versetti chiariscono che l’insegnamento del Paraclito (lo Spirito Santo) include l’intelligenza (la comprensione) di quanto Gesù aveva fatto e detto”.
per approfondire:
- Riboldi http://www.qumran2.net/s/parolenuove/commento_1701.htm e anche: http://www.qumran2.net/s/parolenuove/commento_2982.htm
- http://www.qumran2.net/s/parolenuove/commento_2983.htm
- monastero Janua Coeli
http://www.qumran2.net/s/parolenuove/commento_3281.htm
e anche: http://www.qumran2.net/s/parolenuove/commento_4155.htm
cercando .. abbiamo trovato anche questo:
- Lo Spirito della pace - padre Gian Franco Scarpitta:
http://www.qumran2.net/s/parolenuove/commento_2770.htm
- Una difficile pace - mons. Antonio Riboldi:
http://www.qumran2.net/s/parolenuove/commento_1699.htm
15 Agosto 2007 |
Durante la giornata abbiamo scelto di dedicare due momenti alla preghiera per la pace: la messa della mattina e un tempo di ascolto della Parola e di condivisione di intenzioni alla sera.
Oggi ricorre, per la Chiesa Cattolica, la festa dell’Assunzione al cielo di Maria e quindi ci siamo lasciati guidare, nella meditazione, dal testo del Vangelo che la liturgia oggi propone. Inoltre via abbiamo affiancato la lettura del Salmo 48(49).
Luca 1, 39-56
In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell`adempimento delle parole del Signore”. Allora Maria disse:
” L`anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l`umiltà della sua serva.
D`ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l`Onnipotente
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote .
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza,per sempre”.
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
Meditazione
Il canto del Magnificat riempie di speranza al pensare a tutte le situazioni di povertà, di violenza, di guerra perché ci ricorda che esiste una “storia di salvezza” che opera in continuazione e che è pienamente capace di trasformare e di ribaltare la storia come la percepiamo noi. Una “storia di salvezza” in cui i potenti di oggi che esercitano un potere ingiusto e iniquo saranno rovesciati dai troni, in cui i ricchi se ne andranno a mani vuote. E in cui i poveri, gli umili, gli affamati saranno i protagonisti di una tempo nuovo di fraternità, di condivisione, di giustizia.
Sentiamo che, come Maria, siamo invitati a credere all’azione di Dio che opera con “braccio potente”. E come lei siamo invitati ad alzarci e a metterci in cammino e in movimento verso le città di oggi.
Salmo 48(49)
Ascoltate, popoli tutti
porgete orecchio abitanti del mondo,
voi nobili e gente del popolo,
ricchi e poveri insieme.
La mia bocca esprime sapienza,
il mio cuore medita saggezza;
porgerò l`orecchio a un proverbio,
spiegherò il mio enigma sulla cetra.
Perché temere nei giorni tristi,
quando mi circonda la malizia dei perversi?
Essi confidano nella loro forza,
si vantano della loro grande ricchezza.
Nessuno può riscattare se stesso,
o dare a Dio il suo prezzo.
Per quanto si paghi il riscatto di una vita,non potrà mai bastare
per vivere senza fine,e non vedere la tomba.
Vedrà morire i sapienti;
lo stolto e l`insensato periranno insieme
e lasceranno ad altri le loro ricchezze.
Il sepolcro sarà loro casa per sempre,
loro dimora per tutte le generazioni,
eppure hanno dato il loro nome alla terra.
Ma l`uomo nella prosperità non comprende,
è come gli animali che periscono.
Questa è la sorte di chi confida in se stesso,
l`avvenire di chi si compiace nelle sue parole.
Come pecore sono avviati agli inferi,
sarà loro pastore la morte;
scenderanno a precipizio nel sepolcro,
svanirà ogni loro parvenza:
gli inferi saranno la loro dimora.
Ma Dio potrà riscattarmi,
mi strapperà dalla mano della morte.
Se vedi un uomo arricchirsi, non temere,
se aumenta la gloria della sua casa.
Quando muore con sé non porta nulla,
né scende con lui la sua gloria.
Nella sua vita si diceva fortunato:
“Ti loderanno, perché ti sei procurato del bene”.
Andrà con la generazione dei suoi padri
che non vedranno mai più la luce.
L`uomo nella prosperità non comprende,
è come gli animali che periscono
1) “L`uomo nella prosperità non comprende, è come gli animali che periscono”. Ci colpisce questa parola pensando in particolare al conflitto tra Israele e Palestina e a quanto riportato dai giornali in questi giorni. Il Presidente del Consiglio italiano ha detto che è necessario trovare un modo per dialogare con Hamas. A noi è parso quanto di più ovvio e scontato, ma di fronte a quelle parole c’è stata una levata di scudi impressionante: giornali, intellettuali, l’opposizione, persone della stessa maggioranza hanno riaffermato che è impossibile e immorale aprire un dialogo con chi è definito “terrorista”. E così si chiude ogni discorso e si continuano a costruire muri. Davvero “L`uomo nella prosperità non comprende”! E’ così facile esprimere giudizi da qui, è così semplice arroccarsi su posizioni intransigenti che nascono dal non sapere cosa accade in quelle terre, come sopravvive la gente ogni giorno in Palestina, perché sceglie Hamas e non altri. Davvero ci è parso, ancora una volta, che tanto, troppo ci sia di ideologia nelle parole intorno a noi piuttosto che di vero realismo e di voglia di cambiare le situazioni. Davvero ci è parso che tanti “non comprendono”!
Signore, sentiamo che è sempre più necessario abbandonare la nostra “prosperità” e mettersi nei “panni dell’altro”; cercare di comprendere di capire in profondità
Signore ti preghiamo per i nostri politici, in particolare di fronte alle scelte sul come operare nel conflitto del Medio Oriente. Dona loro la capacità di osare strade nuove verso un pace vera; dona loro la forza e l’umiltà di creare ponti, di tessere un pur faticoso ma necessario dialogo tra tutti i soggetti del conflitto in corso.
Scenda il tuo Spirito sulle tue Chiese di Israele e Palestina perché siano protagoniste di riconciliazione e di speranza
2) “Ascoltate, popoli tutti, porgete orecchio abitanti del mondo, voi nobili e gente del popolo, ricchi e poveri insieme”. Ci colpisce che siano convocati ad ascoltare la sapienza del Salmo sia i ricchi che i poveri. I ricchi, si capisce, perché la loro ricchezza di oggi è destinata a durare poco. Ma i poveri cosa dovrebbero ascoltare? Ci sembra che ci sia quasi un invito rivolto proprio ai poveri, a non lasciarsi sedurre dal pensiero che il loro riscatto sarà il disporre della ricchezza che è oggi del ricco. Ci sembra una parola fortissima sulla situazione di oggi; quanti uomini e donne, quanti popoli del Sud del mondo sono sedotti dall’immagine di opulenza del Nord del mondo. Pasolini diceva che il grande cambiamento antropologico del dopoguerra è stato proprio questo: che “i poveri hanno perso la loro dignità e hanno iniziato a guardare con invidi i ricchi”. Ora, è chiaro che le esigenze della giustizia devono essere assolte; ma proprio queste esigenze ci fanno oggi sempre più capire che il modello e lo stile di vita non può più essere quello opulento e consumistico che continua a imperversare nelle nostre società ricche. Non è proponibile, non è sostenibile, non è giusto.
Ti preghiamo Signore perché ogni giorno possiamo convertirci alla sobrietà, alla condivisione, alla solidarietà, alla giustizia. Ti preghiamo perché possiamo vivere per dare dignità ai più poveri, senza che prevalga in loro il desiderio di imitare gli errori che noi abbiamo commesso.
3) “La mia bocca esprime sapienza, il mio cuore medita saggezza”. Oggi si celebrano i 60 anni dell’indipendenza dell’India. Al telegiornale hanno dedicato un ampio servizio in cui per tutto il tempo si è parlato solo delle guerre che sono seguite alla proclamazione (Pakistan, Kashmir …) e delle migliaia di morti; alla fine, come un inciso, si è detto “anche Ghandi venne ucciso da un pakistano …”. Ci ha colpito che la figura di questo gigante di umanità (colui, come dice il salmo, “la cui bocca esprime sapienza e il cui cuore medita saggezza”) sia stata ridotta in questo modo e che nulla sia stato detto della straordinaria e profetica azione nonviolenta che lui ha guidato e che ha portato all’indipendenza. Solo i morti, solo le guerre, solo le stragi … Certo la nonviolenza ha bisogno di una conversione continua e di una vigilanza costante; non si può mai dare per acquisita una volta per sempre. Ma è davvero così difficile credere che sia possibile risolvere un conflitto in modo nonviolento?
Signore, ti preghiamo per la nostra conversione totale alla nonviolenza. Donaci di seguire la strada di Gesù, Messia disarmato e donaci di saper essere voce di tutti i segni di nonviolenza che popolano il mondo ma che non si vuole cha passino agli onori delle cronache.
4) Ti preghiamo Signore per le persone che anche oggi hanno trovato la morte in mare in uno dei tanti viaggi della speranza tra l’Africa e l’Europa. Accoglile nel tuo abbraccio e dona a tutti noi di operare perché queste tragedie non abbiano più ad accadere.
Lettura della preghiera “Mai più la guerra” e de “I nomi dei territori ancora in guerra”
Preghiera conclusiva (don Tonino Bello)
Santa Maria, donna del terzo giorno, destaci dal sonno della roccia.
E l’annuncio che è Pasqua pure per noi, vieni a portarcelo tu, nel cuore della notte.
Non aspettare i chiarori dell’alba. Non attendere che le donne vengano con gli unguenti. Vieni prima tu, coi riflessi del Risorto negli occhi e con i profumi della tua testimonianza diretta.
Quando le altre Marie arriveranno nel giardino, con i piedi umidi di rugiada, ci trovino già desti e sappiano di essere state precedute da te, l’unica spettatrice del duello tra la Vita e la Morte. La nostra non è mancanza di fiducia nelle loro parole. ma ci sentiamo così addosso i tentacoli della morte, che la loro testimonianza non ci basta. Esse hanno visto, sì, il trionfo del vincitore. Ma non hanno sperimentato la sconfitta dell’avversario. Solo tu ci puoi assicurare che la morte è stata uccisa davvero, perché l’hai vista esanime atterra.
Santa Maria, donna del terzo giorno, donaci la certezza che, nonostante tutto, la morte non avrà più presa su di noi. Che le ingiustizie dei popoli hanno i giorni contati. Che i bagliori delle guerre si stanno riducendo a luci crepuscolari. Che le sofferenze dei popoli sono giunte agli ultimi rantoli. Che la fame, il razzismo, la droga, sono il riporto di vecchie contabilità fallimentari. Che la noia, la solitudine, la malattia, sono gli arretrati dovuti ad antiche gestioni. E che, finalmente, le lacrime di tutte le vittime delle violenze e del dolore saranno presto prosciugate come la brina dal sole della primavera.
Santa Maria, donna del terzo giorno, strappaci dal volto il sudario della disperazione e arrotola per sempre, in un angolo, le bende del nostro peccato.
A dispetto della mancanza di lavoro, di casa, di pane, confortaci con il vino nuovo della gioia e con gli azzimi pasquali della solidarietà.
Donaci un po’ di pace. Impediscici di intingere il boccone traditore nel piatto delle erbe amare. Liberaci dal bacio della vigliaccheria. Preservaci dal cappio dell’egoismo.
E regalaci la speranza che, quando verrà il momento della sfida decisiva, anche per noi come per Gesù, tu possa essere l’arbitra che, il terzo giorno, omologherà finalmente la nostra vittoria.
30 Luglio 2007 | ||
17:30 | a | 19:30 |
Salve, sono la Capogruppo del Pescara 9 FSE di S. Andrea, comunico l’iscrizione della branca Guide alla preghiera itinerante per la data del 30 luglio alle ore 17.30 circa in località S. Pio delle Camere (AQ) dove svolgeranno il campo estivo. Utilizzeranno le due preghiere comuni e aggiungeranno altre preghiere e attività scout sulla Pace.
Elvira Miniello