Massimo Ferè
21 Luglio 2014 |
Se c’è mai stato un tempo per la preghiera, questo è quel tempo.
Se c’è mai stato un luogo abbandonato, Gaza è quel luogo.
Signore che sei il creatore di tutti i bambini, ascolta la nostra preghiera in questo giorno maledetto.
Dio che noi chiamiamo Benedetto, volgi il tuo volto verso questi, i bambini di Gaza, affinché possano conoscere le tue benedizioni, e il tuo rifugio, affinché possano conoscere la luce e il calore, dove ora c’è soltanto oscurità e fumo, e un freddo che taglia e stritola la pelle.
Onnipotente che fai eccezioni, che noi chiamiamo miracoli, fa’ un’eccezione per i bambini di Gaza.
Proteggili da noi e dai loro. Risparmiali. Guariscili. Fa’ che stiano al sicuro.
Liberali dalla fame e dall’orrore e dalla furia e dal dolore.
Liberali da noi e liberali dai loro.
Restituisci loro l’infanzia rubata, il diritto alla nascita,
che è una promessa di paradiso.
Ravviva nella nostra memoria, o Signore, le sorti del bambino Ismaele, padre di tutti i bambini di Gaza. Come il bambino Ismaele è stato senz’acqua e lasciato a morire nel deserto di Beer-Sheba, talmente privato di ogni speranza che sua madre non poteva sopportare di vedere la sua vita perdersi via nella sabbia.
Sii quel Signore, il Dio del nostro consanguineo Ismaele, che ha udito il suo grido e ha mandato il Suo angelo a confortare sua madre Agar.
Sii quel Signore, che fu con Ismaele quel giorno, e tutti i giorni a seguire.
Sii quel Dio, il Misericordioso, che aprì gli occhi di Agar quel giorno, e le mostrò il pozzo dell’acqua, cosicché ella poté dare da bere al bambino Ismaele e salvargli la vita.
Allah, che noi chiamiamo Elohim, tu che doni la vita, che conosci il valore e la fragilità di ogni vita, invia i tuoi angeli a questi bambini.
Salvali, i bambini di quel luogo,
di Gaza la più bella, di Gaza la dannata
In questo giorno, quando la trepidazione e la rabbia e il lutto che è chiamato guerra afferra i nostri cuori e li ricuce in cicatrici, noi ci rivolgiamo a te, Signore, il cui nome è Pace:
Benedici questi bambini, e tienili lontano dal male.
Volgi lo sguardo verso di loro, Signore.
Mostra loro, come se fosse per la prima volta, la luce e la bontà,
e la tua benevolenza travolgente.
Guardali, Signore. Permetti loro di vedere il tuo volto.
E, come se fosse per la prima volta, dona loro la pace.
(preghiera del rabbino Levi Weiman-Kelman di Kol HaNeshama, Gerusalemme, a cura di Bradley Burston, del quotidiano Haaretz)