Segni
Lo spazio della preghiera và sempre “costruito, curato e abitato” di gesti e di segni che, più di tante parole, possono rimanere nel cuore e nella memoria e trasformarsi in azioni e scelte di vita. Questo vale per la preghiera personale e soprattutto per la preghiera comunitaria.
Ne proponiamo alcuni.
1) LA LAMPADA DELLA PACE
La fiamma che arde è segno di una piccola luce che illumina la notte; ha il sapore della speranza, dell’attesa, della veglia. La lampada della pace è fabbricata in un piccolo villaggio cristiano della Palestina occupata, Taybeh, in cui Padre Raed Abusahlia, sacerdote della piccola comunità cattolica, ha organizzato una cooperativa con l’obiettivo di non fare emigrare gli abitanti del posto. Il muro, l’occupazione, le violenze quotidiane e soprattutto la mancanza di lavoro in Palestina stanno provocando la fuga di tantissime persone e in particolare, tra queste, dei cristiani. Padre Raed ha un sogno: “se tutte le comunità cristiane del mondo comprassero una lampada per pregare per la pace … noi potremmo lavorare e rimanere nella nostra terra!”. PaxChristi Itlaia è in contatto con Padre Raed per tutte le iniziative nonviolente legate alla Campagna Ponti e non Muri; le lampade possono essere richieste alla segreteria di PaxChristi Italia. Comprarla è un concreto gesto di solidarietà verso i fratelli e le sorelle della Palestina.
Scarica la brochure di Taybeh e della lampada della pace
2) LA BANDIERA DELLA PACE
L’arcobaleno è il simbolo dell’alleanza rinnovata tra Dio e la Terra e come tale è simbolo dello Shalom. Ma è anche simbolo della “convivlità delle differenze”, della “pluralità dei colori” di cui è composta la pace. La bandiera della pace rappresenta tutto questo. La bandiera venne utilizzata per la prima volta da Aldo Capitini nella prima marcia Perugia-Assisi del 1961 Da allora è diventata il simbolo del composito e variegato movimento che, in ogni parte del mondo, si spende in modo nonviolenta contro la guerra. Le bandiere possono essere richieste alla segreteria di PaxChristi Italia.
3) L’ICONA DELLA RICONCILIAZIONE
L’idea dell’Icona della Riconciliazione naque nel contesto del programma di Pax Christi Internazionale nel Medio Oriente in 1999: la riunione internazionale del Consiglio tenutasi a Amman e Gerusalemme e una serie di incontri nell’Egitto, in Israele, nel Libano e nel Palestina. L’Icona della pace è stata dipinta nel Monastero di “San Giovanni nel deserto”, vicino a Gerusalemme, ed è stata donata al movimento il 1° luglio 1999 nella città santa di Gerusalemme. Attualmente è esposta al segretariato internazionale a Bruxelles.
L’Icona vuole presentare Cristo come fonte della riconciliazione, della liberazione e della pace e simboleggia i collegamenti vitali delle tradizioni cristiane orientali ed occidentali nel contemplare e vivere la pace di Cristo. L’Icona ha due immagini centrali. Nella parte superiore Esau e Giacobbe, nel momento della riconciliazione, si abbracciano in piedi mentre calpestano una spada; ai piedi dell’immagine il titolo dell’icona, “Cristo è la nostra riconciliazione” è scritto in greco, latino ed ebreo. Sotto, Gesù Risorto sta insegnando il padre nostro ai discepoli nella Gerusalemme Celeste; ai piedi di questa immagine, le parole del padre nostro sono scritte Aramaico, lingua che si pensa Gesù usasse per parlare. Altre immagini mostrano le storia bibliche di Sara e Isacco (Genesi 21:12), Hagar e Ishmael (Genesi 21:13), la donna Samaritana e Gesù (Giovanni 4:5 - 26), la donna Sirofenicia e Gesù (Marco 7:24 - 30), la Gerusalemme nel cielo (Joel 4:16 - 17) e la Preghiera del Gignore (Luca 11:2 - 4).
La stampa dell’Icona può essere richiesta presso la Segreteria di PaxChristi Italia.
Guarda l’immagine completa dell’Icona della Riconciliazione